io, mamma?!

14 giugno 2013

E’ da un bel po’ che non scrivo su questo blog.
Sarà che nel frattempo sono diventata mamma?
Di Maddalena, una bimba bellissima, simpatica, buffa e.. impegnativa!!

Ho il cervello in pappa: troppe cose nuove a cui pensare, poche energie da spendere, sempre a rincorrere l’emergenza..
Mi sento come in un vortice, pieno di stanchezza, di ore di sonno da inseguire, di cose da fare mai finite.. ma pieno anche di emozioni nuove, dolcezza, stupore e amore per questa bimba che è con noi ormai da un anno!

Ci ho messo un bel po’ a rendermi conto di essere diventata mamma: all’inizio lei era sempre addosso a me, eravamo sempre così in simbiosi.. che facevo fatica a “vederla”, nonostante avessi ben presente che lei c’era, con tutte le sue esigenze, e le novità che aveva portato nella mia vita.
E’ come se per un po’ di mesi ancora, la simbiosi della gravidanza lasciasse un lungo strascico. Lei ormai è fuori, ma in realtà fa fatica a staccarsi. Fa fatica lei, e fa fatica la mamma.
Ancora adesso, se mi chiamano “mamma” mi vien da pensare: “Io, mamma!?”.

Eh sì. Io, mamma.

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Dalla Val Susa a Gezi Park di Istanbul

14 giugno 2013

“Cari compagni,
stiamo seguendo con solidarietà la vostra lotta al Parco Gezi di Istanbul.
La Val Susa ha una lunga storia di sgomberi, attacchi, assalti vigliacchi all’alba, carcere, di bulldozer mandati a distruggere le nostre terre. Non sono riusciti a prevalere grazie alla resistenza della nostra gente.
La vostra lotta è la nostra lotta. È la lotta per il futuro, consapevoli di rappresentare un pericolo per l’ordine costituito che si accanisce per batterci con ogni mezzo necessario, che vuole cancellarci perché sa che con noi e dopo di noi saranno in dieci, cento, mille.
Ma noi e voi abbiamo anche un’altra consapevolezza: sappiamo di poter vincere questa battaglia, perché abbiamo il tempo, le ragioni, i sogni e la caparbietà dalla nostra parte. E questo non può essere sconfitto né dai lacrimogeni, né dai tribunali.

Dal movimento No Tav, la nostra solidarietà”.

 

Qui la risposta dei manifestanti turchi: Una faccia, una piazza. Taksim scrive al movimento No Tav


Ciao, donPi!

13 aprile 2012

L’incontro con don Piero mi ha cambiato la vita.

Il primo ricordo che ho di lui è di quasi 15 anni fa: pochi giorni dopo il 26 settembre 1997, non avevo neanche vent’anni, abbiamo condiviso un lungo viaggio in macchina, organizzato in fretta per correre sul luogo dove la terra aveva appena tremato, nelle Marche. Alla Caritas di Genova era stato “affidato” un paesino dell’entroterra, vicino a Fabriano: il Cupo. Bisognava capire come organizzare gli aiuti, come gestire l’emergenza… ma quel giorno, e tante altre volte a seguire, sentii don Piero dire che “la cosa più importante, è stare con la gente”. Lui non era lì per organizzare. Lui era lì per condividere.

Da quel giorno abbiamo conosciuto insieme strade e orrori di Guatemala e Salvador, terre martoriate dalla guerra nei Balcani, paesi teatri di terremoti presenti e passati nelle Marche, in Molise e in Friuli, campi di concentramento austriaci e tedeschi… rincorrendo esperienze, tornando in mezzo alla gente, condividendo con loro storie e dolori.

Ricordo la determinazione con cui insisteva nel non voler fare assistenzialismo, ma essere accanto alle persone, provando a restituire loro un po’ di dignità: nei camion carichi di saponi e bagnoschiuma, ecco comparire allora una colomba pasquale o un sacchetto di mandarini invernali per ogni famiglia del campo profughi, perché non si sentissero umiliati, ma omaggiati da qualcuno che semplicemente era lì per fare un pezzo di strada insieme a loro.

La messa celebrata sull’altare dove è stato ucciso monsignor Romero, o su quello improvvisato di un container al posto della chiesa crollata, il volto pensieroso immerso nella preghiera, le sopracciglia in movimento che preannunciano una proposta “inconsueta” nel suo stile, una predica con il mano il quotidiano del giorno, un abbraccio di commiato al ritorno dall’ennesimo viaggio, la sua presenza stanca ma ferma e sorridente nel celebrare il mio matrimonio.. e poi le sue parole, toccanti e sagge, sempre testimoni di profonda umanità e coraggio.. queste immagini e sensazioni mi accompagneranno sempre e, come già hanno fatto in passato, mi cambieranno ancora.

Grazie, donPi!

Daniela (la ragazza di Salisburgo)

Con i sacerdoti


Referendum Acqua – Parte la Campagna di Obbedienza Civile

3 febbraio 2012

Lo sapevi che la bolletta dell’acqua è illegale?

Anche se la legge non lo prevede, il gestore del servizio idrico sta caricando sulla bolletta un profitto che è illegale! Si chiama “remunerazione del capitale investito” e, anche se è stato cancellato con il referendum dello scorso giugno, in provincia di Genova incide ancora per più del 22% delle bollette!! La buona notizia è che si può smettere di pagare questa quota, l’ottima notizia è che si può chiedere il rimborso per i mesi precedenti.

La procedura è abbastanza semplice, rivolgiti al Comitato genovese Acqua Bene Comune:
http://www.acquapubblicagenova.org/campagna-di-obbedienza-civile/

Pagando la giusta bolletta rispettiamo ed applichiamo il voto della maggioranza degli italiani, impediamo agli speculatori di lucrare sul diritto all’acqua e facciamo un passo in avanti verso la ripubblicizzazione del servizio idrico.

Inoltra questo messaggio ai tuoi contatti: si scrive acqua, si legge democrazia!

Per informazioni, e per aderire alle nostre iniziative:

Comitato genovese Acqua Bene Comune
Salita san Leonardo 25 r – tel. 389 9198656
http://www.acquapubblicagenova.org/
Facebook: Comitato Acqua Pubblica Genova
gruppoacquagenova@gmail.com


Dalle Madri di Valle di Susa

4 luglio 2011

Carissimi,
grazie della preziosa adesione!

perché anche grazie al vostro messaggio, che ho appena letto, questa sera non mi va di abbattermi, anche se ho appena spento la televisione.

Come stiamo? Ammaccati. Piangenti (causa lacrimogeni, come se piovesse). E tanto incazzati (si può dire?)

Alla manifestazione di oggi eravamo oltre 60-70 mila persone pacifiche. Forse di più. Mamme, nonne, bambini. Ho fatto metà del percorso accanto ad un piccolino di tre mesi, ignaro e sorridente. Eppure i media nazionali questa sera ci hanno dipinti come violenti. Ci sono tanti ragazzi feriti e tutti i giornalisti parlano di agenti contusi (risibili codici verdi)! Stiamo difendendo gli interessi di tutti e ci descrivono come pericolosi, ridicoli e ottusi egoisti. Fanno vedere immagini di cantieri pescate chissà dove e dicono che il cantiere TAv in Valle di Susa si è aperto. Balle. E gli eroi sarebbero i polizziotti che lo difendono (che difendono il nulla o gli interessi non raccontabili di pochi) sparando lacrimogeni vietati e pure scaduti su gente normale, su anziani che fanno fatica a scappare nei boschi…

Credetemi, dire che sono indignata mi sembra fin banale.

La verità è che sono furibonda

che sono più di vent’anni che lotto pacificamente

che ho cresciuto i miei figli insegnando loro a cercare la verità, a difendere la dignità, a rispettare la vita in tutte le sue forme, ad amare la propria terra

la verità è che adesso sono stanca morta

ho ancora gli scarponi ai piedi

ho sentito tutti i tiggì che la tivu mi ha passato

schiumo di rabbia

vorrei farmi una doccia e andare a dormire dicendo che tanto non cambierà mai nulla

e invece mi sono appesa ad internet

e andrò avanti finché non mi schianterò di sonno sulla tastiera

ma bisogna raccontare la nostra storia a chi l’ha sentita solo mistificata

è (credo) un dovere morale. E al diavolo la fatica!

Vi chiedo con amicizia di fare la stessa cosa.

Fate girare il messaggio.

Cercate nella rete (benedetta essa sia!) le immagini di questa nostra giornata esaltante e terrbile. E diventate con noi voce, insieme a noi.

Perché ce la faremo solo così.

Unendo le fatiche, le indignazioni, gli sconforti, ma anche i sogni, le passioni e gli ideali di tutti noi, gente per bene

un abbraccio grande e grazie

barbara