Siamo la generazione che se ne frega.
Se ne frega di andare a fondo, preferisce la superficie.
Se ne frega perchè ha sempre di meglio da fare.
Se ne frega perchè occhio non vede, cuore non duole.
Mangia solo ali di pollo, e se ne frega se nessuno mangia il resto.
Compra acqua in bottiglia e se ne frega se quella del rubinetto è gratis.
Beve ad ogni sete in un bicchiere di plastica nuovo, e se ne frega se ai figli lascia un mondo con montagne di rifiuti e mari avvelenati.
Compra vestiti alla moda, e se ne frega se li hanno cuciti manine cinesi tenute in schiavitù.
Compra fragole a dicembre, e arance a luglio, e se ne frega se han macinato migliaia di chilometri prima di poter essere mangiate.
Si indigna per la tessera del tifoso, ma se ne frega di chi si sta portando via anche l’aria che respiriamo.
Si appassiona per un’uscita ingiusta dalla casa del Grande Fratello, ma se ne frega di un’espulsione violenta di un richiedente asilo in territorio italiano.
Si infervora per un cane maltrattato, ma se ne frega di esseri umani disumanizzati.
Si indigna, si indigna, ma se ne frega della dignità altrui.