Il valzer di un giorno

19 agosto 2008

dancing..

Tutto è già qui
anche se non si vede
tutto è già qui
nascosto tra le pieghe
e se ci stupirà
sarà soltanto come
come certe novità che sapevamo già
Tutto è già qui
l’adesso e l’indomani
tutto è già qui
i torti, le ragioni
le grandi verità
e le speranze vuote
la voce che non sa per chi si spenderà.

Ma oggi che era un giorno come tanti
hai preso le mie mani
e poi le hai messe sui miei fianchi
e io che ballare non l’ho fatto proprio mai
mi sono perduto in un valzer
che gira per noi

Tutto è già qui
nell’ombra delle cose
l’amore che verrà
le partenze e poi le attese
tutto è già qui
anche se non si vede
tutto è già qui e non si lascia dire

Ma oggi che era un giorno come tanti
hai preso le mie mani
e poi le hai messe sui tuoi fianchi
e io che ballare non l’ho fatto proprio mai
mi sono perduto in un valzer
che gira per noi.

Gianmaria Testa


Indecisione

12 agosto 2008

dove andare?

Ci ho riflettuto a lungo ma alla fine la mia decisione è presa. Alla vostra proposta rispondo con un “forse” definitivo.
Anonimo


Le cose che abbiamo in comune

27 luglio 2008

Le cose che abbiamo in comune sono 4.850
le conto da sempre, da quando mi hai detto
“ma dai, pure tu sei degli anni ’60?”
abbiamo due braccia, due mani, due gambe, due piedi
due orecchie ed un solo cervello
soltanto lo sguardo non è proprio uguale
perché il mio è normale, ma il tuo è troppo bello!
Le cose che abbiamo in comune
sono facilissime da individuare
ci piace la musica ad alto volume
fin quanto lo stereo la può sopportare
ci piace Daniele, Battisti, Lorenzo
le urla di Prince, i Police
mettiamo un CD prima di addormentarci
e al nostro risveglio deve essere lìperché quando io dormo… tu dormi
quando io parlo… tu parli
quando io rido… tu ridi
quando io piango… tu piangi
quando io dormo… tu dormi
quando io parlo… tu parli
quando io rido… tu ridi
quando io piango… tu ridi
Le cose che abbiamo in comune
sono così tante che quasi spaventa
entrambi viviamo da più di vent’anni
ed entrambi, comunque da meno di trenta
ci piace mangiare, dormire, viaggiare, ballare
sorridere e fare l’amore
lo vedi, son tante le cose in comune
che a farne un elenco ci voglio almeno tre ore… ma…
Allora cos’è
cosa ti serve ancora, a me è bastata un’ora…

“Le cose che abbiamo in comune!”, ricordi
sei tu che prima l’hai detto
dicevi “ma guarda, lo stesso locale
le stesse patate , lo stesso brachetto!”
e ad ogni domanda una nuova conferma
un identico ritmo di vino e risate
e poi l’emozione di quel primo bacio
le labbra precise, perfette, incollate

Abbracciarti, studiare il tuo corpo
vedere che in viso eri già tutta rossa
e intanto scoprire stupito e commosso
che avevi le mie stesse identiche ossa
e allora ti chiedo, non è sufficiente?
cos’altro ti serve per esserne certa
con tutte le cose che abbiamo in comune
l’unione fra noi non sarebbe perfetta?

Quando io dormo… tu dormi
quando io parlo… tu parli
quando io rido… tu ridi
quando io piango… tu piangi
quando io dormo… tu dormi
quando io parlo… tu parli
quando io rido… tu ridi
quando io piango… tu ridi… ma…

Allora cos’è
cosa ti serve ancora, a me è bastata un’ora…

Le cose che abbiamo in comune sono 4.850
le conto da sempre, da quando mi hai detto
“ma dai, pure tu sei degli anni ’60?”
abbiamo due braccia, due mani, due gambe, due piedi
due orecchie ed un solo cervello
soltanto lo sguardo non è proprio uguale
perché il mio è normale, ma il tuo, oh: è troppo bello!
troppo bello!

Quando io dormo… tu dormi
quando io parlo… tu parli
quando io rido… tu ridi
e quando io piango… tu ridi…
troppo bello!

Daniele Silvestri


Alice nel paese delle meraviglie

18 luglio 2008

Alice raccolse guanti e ventaglio e disse: ” Mio Dio, quante cose strane succedono oggi, invece ieri andava tutto liscio. Che sia stata scambiata stanotte? Vediamo un po’, quando mi sono alzata stamattina ero sempre la stessa? a ripensarci mi sembra di ricordare che mi sentivo un po’ diversa…ma se non sono la stessa, allora mi debbo chiedere: chi sono?”


Incontri

17 luglio 2008

E’ un attimo. E poi la sensazione sparisce, così com’è venuta. Però lo senti, di aver sfiorato qualcuno, di aver raggiunto in lui un punto nascosto, che prima, da fuori, non si vedeva. O forse non c’era..
E sai di essergli stato così vicino, per un attimo, di aver COLTO un pezzetto di lui, e sei quasi inebriato dall’emozione di questo invisibile contatto.
Incontrare veramente qualcuno, a me succede raramente. Ho sempre la sensazione di cogliere sempre soltanto una briciola, e resto sempre con l’impressione che tutto il resto mi sfugga, di essermi già irrimediabilmente allontanata da lui.
E poi rimane la nostalgia dello stupore di essere così vicina a qualcuno da non sapere più dove siano i confini tra me e lui..